Parto traumatico

Se hai vissuto un parto difficile, non lasciare che i sentimenti che provi restino chiusi dentro di te. Prova ad intraprendere un percorso di elaborazione del tuo vissuto!

Hai vissuto un parto difficile?

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La psicologa Emma Svanberg nel suo libro scrive: “Immagina che tu e il tuo partner abbiate avuto un incidente stradale, durante il quale vi siete sentiti profondamente preoccupati per la vostra vita. Immagina di arrivare in ​​ospedale e tutti si mostrano preoccupati per la vostra auto. Nessuno ti chiede come ti senti e il tuo partner viene completamente ignorato. E se tu o il tuo partner esprimete angoscia vi viene detto ‘La vostra macchina è a posto! Dovreste essere così felici!’”

Questa analogia riassume chiaramente le esperienze di molte donne che hanno vissuto un parto traumatico. Generalmente quando si verifica un evento traumatico, ci aspettiamo empatia e comprensione, quello che invece spesso accade dopo un parto traumatico è che le donne siano incoraggiate a essere felici, a essere grate di avere un bambino e di lasciarsi alle spalle il parto, anche se ogni giorno il loro bambino ricorda loro quello che hanno vissuto. Per questo motivo, molte donne che sperimentano un disturbo post-traumatico da stress post natale (PTSD), sperimentano un forte senso di colpa, perché si sentono in dovere di essere felici e riconoscenti.  

Un parto difficile può essere caratterizzato da complicanze inaspettate per cui è stato necessario un intervento di tipo strumentale, un cesareo di urgenza, oppure potrebbe essere stato caratterizzato da un ingestibile dolore, da sentimenti di inadeguatezza, dalla sensazione di non aver ricevuto il sostegno adeguato, dalla paura costante per quello che si stava vivendo.

Se hai vissuto una o più di queste situazioni, potresti avvertire nel post-parto sentimenti di ansia, rabbia e aggressività, incapacità di esprimere emozioni positive, difficoltà del sonno, vigilanza estrema, paura ossessiva per il benessere del bambino, difficoltà di instaurare un legame con il tuo bambino, pensieri ricorrenti legati all’evento traumatico. Queste sensazioni, non necessariamente tutte, fanno parte dei criteri utili per soddisfare una diagnosi di disturbo post traumatico da stress legato al parto.

Perché scegliermi per un sostegno

Dr. Marcella Cicerchia: psicoterapeuta, pedagogista, mamma

dott.ssa Marcella Cicerchia - un aiuto in caso di parto traumatico

Sono una psicoterapeuta e una pedagogista con una formazione multidisciplinare in psicologia perinatale ed esperienza clinica e di ricerca di più di 15 anni.

L’esperienza della maternità ha generato in me il desiderio di infondere fiducia e serenità alle donne che stanno vivendo una gravidanza o i primi giorni da madri, per questo motivo tengo corsi di accompagnamento alla nascita (autoipnosi o hypnobirthing, mindfulness), sostengo i genitori attraverso interventi psicoeducazionali relativi alle prime cure del bambino (Hug Your Baby), fornisco consulenza sul sonno dei bambini, e supporto le mamme che manifestano difficoltà emotive nel post parto.

L’idea di creare un servizio dedicato alle mamme che hanno avuto un’esperienza di parto traumatica nasce dalla mia prima personale esperienza di parto.

La nascita del mio primo figlio è stata molto faticosa, molto medicalizzata, poco sostenuta da chi mi assistito e ha generato una serie di difficoltà fisiche ed emotive con cui ho dovuto fare i conti nell’immediato post-parto. Quando provavo a spiegare alle persone a me vicine come mi sentissi, le reazioni erano molteplici: i familiari cercavano di tirarmi su facendomi notare quanto bello fosse il mio bambino, i medici avevano inquadrato il mio stato d’animo in una depressione post-parto, le amiche cercavano di rincuorarmi con frasi tipo: “è successo anche a me”, “dopo un po’ te lo dimentichi”.

Questa totale mancanza di comprensione di quello che stavo vivendo è stato il motore che mi ha spinto ad approfondire l’argomento. Ho cominciato a studiare, a indagare, a formarmi in questo ambito. Più studiavo e più leggevo, più mi rendevo conto che le donne che vivono esperienze di parto traumatico sono tante, ma che quelle che riescono a parlarne sono pochissime.

Così, dopo qualche anno, in seguito ad una adeguata e intensa formazione e informazione nasce lo Sportello Parto Traumatico. Un progetto in cui credo moltissimo, un’iniziativa che oltre a sostenere le mamme che si trovano in difficoltà nel post-parto spero possa divulgare maggiormente l’esistenza del disturbo post traumatico da stress legato al parto. Un progetto che ha l’ambizione di non fermarsi nel mio studio privato, ma che vuole raggiungere un numero sempre maggiore di istituzioni per poter sostenere un numero sempre maggiore di donne.

Perché è importante chiedere aiuto se hai vissuto un’esperienza di parto traumatico

  • Per scoprire di non essere sola: molte mamme, come te, hanno avuto un’esperienza simile;
  • Per sentire che la tua difficoltà è compresa e non sottovalutata;
  • Per usare uno spazio in cui puoi essere libera di raccontarti ed esprimerti senza nessun giudizio;
  • Per cercare di ridurre al minimo l’impatto dell’evento vissuto sulla tua vita quotidiana;
  • Per non vivere con il rimpianto di come sono andate le cose e riuscire ad andare avanti con la tua vita così come avevi immaginato prima del parto;
  • Per inserire l’evento nascita nella storia della tua vita come un evento che, anche se non è andato come avevi immaginato, ha portato qualcosa di buono.

I percorsi che puoi intraprendere subito

1. Gruppo gratuito di auto aiuto su Facebook

Invito le neo-mamme che hanno vissuto un’esperienza di parto traumatico ad iscriversi subito al > gruppo gratuito di auto-aiuto su Facebook <. I gruppi di pari sono di grande supporto: le persone si sentono libere di condividere le proprie esperienze sapendo di non essere giudicate e di essere comprese. Potrai, inoltre essere di aiuto alle molte mamme che hanno sperimentato, come te, un parto traumatico e che faticano a parlarne. Se sei riuscita a superarlo, potresti essere un valido supporto per chi è ancora bloccata in questa situazione di disagio. Per accedere al gruppo è necessario fare il login su Facebook.

All’interno del gruppo ci sono dei professionisti che, in caso di necessità, possono intervenire.

2. Nero su bianco con la narrazione terapeutica

Se hai voglia, puoi provare a raccontare il tuo vissuto in una lettera che io accoglierò e leggerò con attenzione.
Raccontarsi per iscritto può essere di grande aiuto.

Concediti del tempo che sia solo tuo, in cui sai di poterti concentrare su di te, e scrivi come ti senti. Racconta cosa è successo così come ti viene. Non pensare alla forma, mettiti in ascolto di te stessa e scrivi ciò che ti detta il cuore.

Puoi inviarmi la tua lettera su info@marcellacicerchia.it, risponderò dandoti un primo supporto gratuito e ti indirizzerò sull’eventuale percorso utile per te.

3. Percorso individuale di sostegno psicologico mirato alla risoluzione del trauma

Il percorso che ho strutturato, prevede un minimo di 6 incontri individuali, uno a settimana. Le sedute si svolgono nel mio studio e hanno la durata di un’ora ciascuno. In questo momento di emergenza COVID-19, gli incontri si svolgono in modalità LIVE con un incontro online via Skype.

Puoi contattarmi telefonicamente al +39 06 92935152 o tramite mail su info@marcellacicerchia.it e potrò consigliarti il percorso più adatto a te.

Su cosa e come lavoreremo durante gli incontri
  • Ricostruiremo insieme l’accaduto;
  • Prenderemo consapevolezza dei sentimenti che hai provato duranti l’evento;
  • Prenderemo consapevolezza dei sentimenti che provi nel qui ed ora;
  • Lavoreremo sui sentimenti di colpa;
  • Faremo insieme l’esperienza di come mente e corpo lavorano insieme attraverso esercizi di rilassamento;
  • Tratteremo argomenti legati anche al disagio fisico che potresti sperimentare (ad esempio inseguito ad un parto cesareo inaspettato);
  • Potrò guidarti, se occorre, alla scelta di un percorso con professionisti sanitari specializzati nel tuo problema.

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